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UTILITY E CURIOSITA'

Smettere di fumare con la sigaretta elettronica

Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare? Sicuramente dipende da cosa si intende consmettere di fumare. Le sigarette digitali non nascono infatti come strumento per la dissuefazione dal fumo, bensì come sostituto meno pericoloso delle sigarette tradizionali.

Un fumatore di sigaretta elettronica può essere considerato comunque un fumatore, sotto l’aspetto del vizio, tuttavia il fatto di non fumare più sigarette tradizionali è considerato da molti un ottimo traguardo.

Smettere di fumare è qualcosa di molto legato alla psicologia della persona stessa. Leggendo diverse testimonianze di ex fumatori infatti c’è chi ha smesso con la propria volontà, chi è ricorso al famoso libro di Allen Carr, chi all’ipnosi, l’agopuntura, i cerotti e le altre terapie ufficialmente riconosciute e diffuse.

Ogni ex fumatore ha trovato il metodo più adatto alla propria persona, ed oggi, con la diffusione delle sigarette elettroniche, il ventaglio di metodi per smettere di fumare (o diminuire il consumo di sigarette tradizionali) si arricchisce con questa nuova possibilità.

Sono davvero numerose oggi le testimonianze di persone che, grazie al passaggio alla sigaretta elettronica, hanno detto basta alle sigarette tradizionali, oppure che semplicemente ne hanno ridotto il consumo. Diverse testimonianze raccontano anche che, dopo essere passati alla digitale, hanno diminuito gradualmente il consumo di nicotina, arrivando a smettere di fumare del tutto.

I dottori cosa dicono?

Dal punto di vista ufficiale la situazione è ancora incerta. Al momento la sigaretta elettronica non è ancora stata riconosciuta ufficialmente come strumento per la dissuefazione dal fumo, per lo più a causa della mancanza di dati storici relativi al suo utilizzo.

Tuttavia, i segnali in questa direzione sono decisamente positivi: da una recente indagine (maggio 2013) di Adnkronos è emerso infatti che il 60% dei medici italiani l’ha consigliata ai propri pazienti per smettere di fumare (fonte).

Nel mese di Giugno 2013 è stato inoltre presentato uno studio internazionale denominato ECLAT, condotto su 300 fumatori e durato 12 mesi, evidenziando una serie di risultati importanti:

·         l’8,7% di fumatori, grazie all’utilizzo della sigaretta elettronica, ha completamente smesso di fumare sigarette tradizionali

·         il 10,3% ha ridotto il consumo di sigarette tradizionali di almeno il 50%

Per saperne di più e per leggere lo studio completo (in inglese): ECLAT – Studio ufficiale.

Un altro importante studio arriva anche dalla Nuova Zelanda, nel mese di Settembre 2013, condotto dal National Innovation dell’Università di Auckland. Una ricerca che ha coinvolto 657 tra fumatori e fumatrici, intenzionati a smettere di fumare, mettendo a confronto le sigarette elettroniche con i cerotti alla nicotina.

Tra i risultati è emerso che:

·         Il 7,3% di chi ha utilizzato la sigaretta elettronica ha completamente smesso di fumare, rispetto al 5,8% di chi ha utilizzato i cerotti alla nicotina

·         Il 53% degli utilizzatori di e-cig ha dimezzato il consumo giornaliero di sigarette tradizionali

 

Benefici rispetto alle sigarette tradizionali

Quando si parla di benefici è importante chiarire che si tratta di benefici rispetto all’utilizzo delle sigarette tradizionali, non in senso assoluto: fumare è pur sempre un vizio che andrebbe evitato. Il passaggio alla sigaretta elettronica tuttavia porta ai fumatori due principali benefici: il primo a livello economico, il secondo a livello di benessere.

Dal punto di vista economico il risparmio c’è, ed è tangibile. Ovvio, molto dipende dalle abitudini del fumatore: quante più sigarette tradizionali si fumano al giorno, tanto più il tempo per ammortizzare la spesa di un kit di sigaretta elettronica sarà inferiore.

C’è inoltre da tenere presente che, una volta acquistato il kit iniziale, i costi di mantenimento sono decisamente bassi: la durata media di un atomizzatore è di diverse settimane, una batteria dura diversi mesi ed il consumo del liquido dipende dalle proprie necessità.

Ad oggi, tuttavia, qualunque fumatore sia passato alla sigaretta elettronica ha percepito una notevole riduzione dei costi relativi al fumo.

Sotto l’aspetto di benessere e salute, benché le organizzazioni mediche raccomandino prudenza, la maggior parte dei fumatori passati alla sigaretta digitale ha percepito un miglioramento complessivo della propria salute: più fiato, meno affaticamento, meno tosse ed un miglioramento generale dell’alito.

Questi effetti positivi sono dovuti al fatto che all’interno dei liquidi vaporizzati non sono presenti sostanze tossiche, ad esclusione della nicotina (qualora si scegliesse un liquido con nicotina) ovvio, a differenza delle sigarette tradizionali che contengono al loro interno diverse sostanze ampiamente riconosciute come pericolose.

E’ importante far notare che, proprio per il fatto che in una sigaretta elettronica non avviene alcuna combustione, ciò che viene aspirato è una vaporizzazione del liquido stesso, senza particolari alterazioni.

 

Il “fumo” della sigaretta elettronica

Oltre all’aspetto economico ed ai benefici in termini salutistici ci sono anche da considerare una serie di altri aspetti sul fumo emesso della sigaretta elettronica: si tratta per lo più di vapore, che si disperde molto velocemente nell’aria. Una caratteristica apprezzata da molti, in quanto permette di utilizzare la sigaretta elettronica in luoghi chiusi senza il timore che si crei una fastidiosa cappa o che si impregnino gli abiti di fumo.

Diversi fumatori, ad esempio, apprezzano il fatto che in auto si possa fumare tranquillamente senza dover per forza aprire il finestrino, soprattutto quando piove o quando si sta utilizzando l’aria condizionata.

Precauzioni e rischi

I rischi attualmente connessi all’utilizzo della sigaretta elettronica sono più che altro nei confronti dei più giovani: come già spiegato in precedenza fumare, anche elettronico, è pur sempre un vizio. E come tale, nell’ottica di condurre uno stile di vita sano, andrebbe evitato.

Tra le sostanze presenti all’interno dei liquidi (o delle cartucce) delle e-cig l’unica che viene considerata pericolosa è la nicotina. Benchè non sia necessariamente presente in tutti i liquidi, a differenza delle sigarette tradizionali che ne contengono sempre, si consiglia sempre di informarsi attentamente sulla percentuale di nicotina contenuta nel liquido che si sta utilizzando, o che si intende utilizzare.

E’ inoltre sempre consigliato l’acquisto di liquidi di produzione italiana, con documentazione e certificazioni attendibili sul loro contenuto, prestando molta attenzione a quelli di importazione e di dubbia provenienza.

Come funziona la sigaretta elettronica

Il funzionamento delle sigarette elettroniche è molto semplice: si tratta infatti di dispositivi con all’interno un liquido aromatizzato che viene vaporizzato, manualmente tramite un bottoncino o automaticamente semplicemente aspirando, a seconda del modello.

La sensazione che viene prodotta durante l’uso è del tutto simile a quella delle sigarette tradizionali, sia dal punto di vista della gestualità, sia dal punto di vista della fumosità, del “colpo in gola” (definito hit) e del gusto, se si utilizzano aromi al tabacco.

La sigaretta elettronica è generalmente costituita da due principali componenti:

La batteria ricaricabile

La batteria, generalmente al litio e ricaricabile tramite apposito caricabatterie, ha il compito di attivare la resistenza presente nell’atomizzatore per vaporizzare il liquido. Per il modello più diffuso (eGO) sono disponibili diverse batterie differenti tra loro principalmente per capacità, di solito da 350mA (mini batterie), 650 mA, 900 mA e 1.100 mA. La diversa capacità ne influenza di conseguenza la durata, che varia anche a seconda dell’utilizzo che si fa della sigaretta elettronica. Il modello più diffuso è quello da 650 mA.

Le batterie possono essere automatiche o manuali: le prime si attivano in modo automatico con la semplice aspirazione; per attivare le batterie manuali, invece, basta premere (e tenere premuto) un piccolo bottoncino mentre si aspira.

In commercio esistono anche diverse varianti di batterie: con un led luminoso alla fine (che si accende quando si aspira), a voltaggio variabile, con attacco diretto mini-usb, con indicatore di carica, ecc.

Per i fumatori digitali più esigenti e più esperti esistono inoltre i big battery, ovvero particolari batterie, solitamente a voltaggio variabile, ad elevato amperaggio, che garantiscono una maggiore durata a discapito, naturalmente, dell’ingombro della batteria stessa.

L’atomizzatore ed il serbatoio

L’atomizzatore può essere considerato il cuore della sigaretta elettronica; contiene infatti al suo interno una resistenza la quale, scaldandosi, vaporizza il liquido presente nel serbatoio.

Gli atomizzatori possono essere di diverse tipologie, tuttavia le più diffuse sono principalmente due:

·         Atomizzatore Tank con testina fissa o intercambiabile

·         Clearomizzatore o similare

L’atomizzatore Tank, con testina integrata o intercambiabile, è stata una delle prime grandi rivoluzioni nel mondo della sigaretta elettronica, in quanto vaporizza direttamente il liquido dal serbatoio. Se in precedenza il liquido doveva impregnare una speciale lanetta presente nella cartuccia, l’atomizzatore Tank permette di versare il liquido nel serbatoio (“Tank” per l’appunto) e di vaporizzarlo in modo diretto, avendo sempre sotto controllo il livello del liquido.

Gli atomizzatori Tank possono essere conici (tipo “A”), o cilindrici (tipo “B”), la differenza sostanziale è nella capacità del serbatoio, che è superiore nel tipo cilindrico per via della sua forma. Parliamo di 2,4 ml di liquido contro una capacità standard di 1,8 ml.

Negli atomizzatori di questo tipo alcuni produttori permettono di scegliere anche tra una versione con resistenza normale (2-2.2 oHM) ed una versione a bassa resistenza (1.6-1.8 oHM). Minore è la resistenza e più forte è la sensazione di colpo in gola (Hit), a discapito tuttavia del gusto, che risulta decisamente più secco e meno intenso negli atomizzatori a bassa resistenza.

Gli atomizzatori tank necessitano del loro specifico serbatoio, la cui funzione è quella di contenere il liquido.

Il clearomizzatore (dall’inglese clearomizer) è un altro dei sistemi più diffusi oggi; si tratta di un atomizzatore costituito da un unico blocco con il serbatoio. Può essere completamente trasparente o dotato di una finestrella per il controllo del liquido.

Mentre nell’atomizzatore Tank il liquido viene a contatto della resistenza per depressione, nel clearomizzatore sono presenti delle piccole cordicelle a contatto con la resistenza e contemporaneamente immerse nel liquido.

Questo tipo di sistema permette una miglior costanza del rendimento dell’atomizzatore e, solitamente, mantiene il vapore più caldo e con un maggiore Hit, a fronte di un consumo di liquido superiore rispetto all’atomizzatore classico.

La sigaretta elettronica, scelta giusta anche per la salute della schiena

Fumare danneggia la schiena. Non solo i polmoni e il cuore. Anche la colonna vertebrale deve fare i conti con le 6.000 sostanze chimiche sprigionate dalla combustione di tabacco e catrame, di cui un’ottantina cancerogene. Lo hanno dimostrato scienziati italiani, ricercatori dell’Università Cattolica “Policlinico Gemelli” di Roma, che hanno scoperto che il fumo di “bionda” provochi danni gravi ai dischi intervertebrali, i cuscinetti che separano le vertebre tra di loro, rendono possibili i movimenti, ma possono assottigliarsi, infiammarsi, rompersi o creare ernie discali. E la sigaretta ci mette lo zampino. Ecco come.“ANCHE LA SCHIENA NEL MIRINO DELLE SIGARETTE. OLTRE 6.000 SOSTANZE CHIMICHE CHE DANNEGGIANO IL DNA CELLULARE”I ricercatori italiani Enrico Pola e Luigi Nasto, dell’Istituto di Clinica Ortopedica dell’Ateneo romano, hanno dimostrato come il fumo alteri il Dna cellulare. Produce “crepe” nei geni che controllano il sistema con cui il nostro organismo cerca di riparare i danni prodotti dall’invecchiamento dei tessuti. Anche ossa e cartilagini lo sono. Lo studio pubblicato sulla rivista internazionale The Spine Journal, condotto su un gruppo di topi tra cui alcuni affetti da un deficit di riparazione del Dna, ha svelato due nuovi fattori di rischio per la salute della schiena.Tutti i topi esposti a fumo di sigaretta hanno sviluppato segni gravi di degenerazione discale con perdita in altezza dei dischi intertevertebrali. Le cellule discali si sono dimostrate particolarmente sensibili al danno prodotto dal fumo e hanno mostrato segni precoci di invecchiamento e morte (apoptosi).Quando gli animali sono esposti al fumo prima di raggiungere la maturità scheletrica, equivalente all’adolescenza per gli uomini, i segni di degenerazione discale risultano 10 volte superiori rispetto a quelli visti su animali adulti.Un’altra buona ragione per passare all’e-cig o smettere del tutto con il fumo. Ogni volta che si accende una sigaretta di tabacco c’è la degenerazione dei dischi intervertebrali dietro l’angolo. Chi pensa che sia poca cosa, se ne ricordi al prossimo mal di schiena. I dischi invertebrali che si deteriorano, infatti, sono responsabili di molte patologie croniche della colonna vertebrale, come stenosi, radicolopatie, lombalgie e cervicalgie croniche. Il comune mal di schiena, quindi, ma persino le tanto temute ernie.

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